GRUPPO E 636

Una E 636
con il gancio
modificato per il
traino del TAF
in caso di avaria

Un pò di storia...

L' entrata in servizio del gruppo E 636 risale al 1940 ed è stato a lungo il gruppo più numeroso delle Ferrovie dello Stato. Altro primato è stato quello delle unità costruite per il più lungo arco di tempo.
Queste macchine all'inzio non sono state mai apprezzate appieno per quello che valgono,un pò per la loro colorazione impersonale e un pò in quanto alla loro entrata in servizio ricalcavano le caratteristiche delle E 626.
La costruzione di queste ultime era terminata nel 1939,rispetto alle quali avevano però un rodiggio meno aggressivo nei confronti del binario che consentiva una velocità massima maggiore :120 km/h il limite massimo imposto dalle FS in quell'epoca.
Le E 636 per le loro caratteristiche potevano sostituire anche le E 428 in quanto con la maggiore massa e il rodiggio particolare potevano sviluppare una forza di trazione allo spunto maggiore delle E 428.

E 646 Home Page
un sito sulla rotaia...

...e un pò di tecnica

La cassa delle E 636 è di tipo articolato poggiante su tre carrelli ,come per le  E 646  e le  E 656.
Il telaio di questi ultimi è composto di lamiera scatolata ed realizzato ad anello con due travi intermedie e carica ogni boccola tramite molle a balestra.
La sospensione secondaria è realizzata mediante molle a balestra (una per lato) caricate da una trave oscillante guidata nel movimento verticale da due coppie di biellette articolate.
L'appoggio della cassa sulle traverse oscillanti avveniva tramite perni centrali per i carrelli d'estremita e anche su pattini laterali per quello centrale;questi pattini dal 1958 vennero estesi anche ai carrelli d'estremità.
Le balestre longitudinali a cui sono attaccate le travi oscillati fungono anche da sospensione verticale e trasversale della cassa e la loro inclinazione crea un movimento pendolare con il centro che corrisponde all'altezza media della linea di contatto in modo che gli spostamenti non influiscano sulla captazione della corrente.

Dopo la pausa a causa della guerra la costruzione delle E 636 riprese,ma ci furono delle modifiche al progetto alla luce delle nuovi progressi tecnici e dell'esercizio delle prime macchine costruite.
Infatti sulle macchine post-bellum i cuscinetti a strisciamento con lubrificazione a guancialetto, vennero sostituiti con quelli a rulli.
Anche i motori vennero sostituiti con altri in quanto le caratteristiche tecniche degli stessi e del loro sistema di ancoraggio era fonte di un alto numero di guasti con costi di manutenzione troppo alti.
Le macchine di prima costruzione erano dotate di motori tipo 32R (lo stesso delle E 626) che forniva però una potenza troppo bassa per i compiti a cui le macchine che lo avevano in dotazione erano assegnate.
Cosi durante le consegne delle macchine successive ci furono delle modifiche non solo ai motori ma anche agli organi di trasmissione
Nel 1951 le locomotive E 636.044 e 089 vennero equipaggiate con motori tipo 92 (lo stesso delle E 424) mentre le E 636.271-275 vennero dotate del tipo 32R5 derivato dal precedente ma con delle modifiche in modo da ottenere una regolazione della velocità molto più precisa e una potenza maggiore .
Quest'ultima si ottenne anche grazie alla modifica della trasmissione col sistema a doppio albero cavo direttamente accoppiata col pignone del motore che permetteva di eliminare alcune ruote dentate.
Le E 636 furono anche le prime macchine dotate del separatore D'Arbela come organo di protezione contro i sovraccarichi elettrici;questo era posto vicino ad un pantografo ed era dotato di valvola tipo Musso.
Questo sistema venne sostituito a partire dal 1970 con gli interruttori extrarapidi.
L'ultima modifica in ordine di tempo l'ha subita la E 636.284,che a seguito di una grave incidente ha avuto il cambio delle cabine;operazione eseguita nelle officine di Verona Porta Vescovo e solo sperimentalmente su questa unità.
Due pendolini
in sosta a
Roma Termini

Caratteristiche tecniche

Gruppo E 636
Lunghezza 18250 mm
Larghezza 3000 mm
Altezza 33801 mm
Passo 13550 mm
Passo dei carrelli 3150 mm (2)
Diametro delle ruote 1250 mm
Massa 101t
Velocità massima 110-120 Km/h
Rapporto di trasmissione 21/65 -28/65 (1)
Potenza oraria 6x350 kW
Potenza continua 1890 kW
Rodiggio Bo'Bo'Bo'
Anni di costruzione 1940-1962
E 636.001...469459 unità
E 636.082 (3)1 unità

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