Un pò di storia...
Il progetto del gruppo E.412 nasce dall'esigenza da sempre
sentita di operare con materiale comune con le reti estere. Da
sempre i valichi di confine hanno presentato il problema del
cambio trazione per le differenti soluzioni di alimentazione
adottate dalle varie reti (con l'eccezione del valico di Villa
Opicina). In particolare il gruppo E.412 è nato per trainare
convogli internazionali sulla tratta Verona-Brennero, con
sconfinamento attraverso l'Austria fino ad arrivare in Germania
senza cambio trazione, il tutto tenendo conto delle forti
livellette da affrontare senza dover ricorrere alla doppia
trazione.
Sulla base di queste esigenze, di fatto non risolvibili con le
tecnologie disponibili negli anni passati, si è progettata una
macchina con motori trifasi asincroni, semplici e di elevata
potenza specifica, gestiti da un'elettronica di potenza ormai
affidabile, compatta e riveduta in chiave
"politensione". La progettazione si deve all'esperienza
dei costruttori del consorzio ADtranz, che hanno dato i natali a
questa famiglia di macchine nel 1979-80 con i prototipi del
Gruppo 120 tedesco, poi di recente con il gruppo 101 DB, quindi
le E.412, adottate con poche modifiche anche dalla Polonia come
gruppo 112E. Ulteriori sviluppi potrebbero essere il progetto
delle E.464 ed ulteriori varianti.
Le venti unità previste per questo gruppo sono state ordinate nel 1993 e il 14 aprile del 1997 è stata presentata ufficialmente l'unità E.412.001.
Il primo
esemplare è uscito di fabbrica gia con i colori definitivi (a
meno di una inversione tra due righe di colore differente secondo
lo schema finale della nuova coloritura Corporate Identity). Allo
stato attuale la loro potenza di 6 MW rappresenta un primato per
il parco trazione FS. Le prove in linea, iniziate in Italia senza
troppi problemi, nell'arco del 1998 hanno interessato anche le
ferrovie svizzere, elettrificate in maniera analoga alle OBB e
DB. Saranno queste infatti le reti su cui divrà circolare il
gruppo E.412, con tutti i problemi del caso.
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...e un pò di tecnica.
Dovendo rispettare i regolamenti OBB e DB, le cabine
dell'E.412 sono di fatto inedite. Presentano infatti il banco
principale sulla sinistra, sul quale si trovano manipolatori per
la marcia e la frenatura sia sulla sinistra che sulla destra,
videoterminali, ripetizione dei segnali di tipo FS e di tipo
compatibile OBB-DB, nonchè tutte le pulsantiere e le spie di
controllo. Sulla destra viene ripetuto un piccolo quadro di
comando per le operazioni di manovra in Germania e Austria (si
ricorda che la marcia in questi paesi avviene sulla destra e non
sulla sinistra come in Italia). In totale si hanno ben tre
postazioni di comando per ogni cabina, una per il personale
"mancino" italiano, e due per il personale
"destro" OBB-DB. La precedenza ad un quadro piuttosto
che ad una altro viene assegnata in maniera logica tramite il
computer di bordo che registra il numero di operazioni eseguite
da un quadro; quanto maggiore è il numero di operazioni eseguite
da un quadro, tanto più alta sarà la sua priorità rispetto
agli altri. Anche gli apparati di comunicazione treno-terra
devono essere duplicati per via dei differenti standard adottati.
Le cabine sono poi climatizzate e comunicanti tramite un
corridoio centrale sul quale si affacciano le varie
apparecchiature contenute nei rispettivi armadi.
L'E.412, dovendo operare in modalità elettriche ben
differenti a seconda delle reti su cui sta viaggiando, presenta
delle soluzioni tecniche brillanti, come l'usare il trasformatore
principale (necessario per l'alimentazione a 15 kV~, 16.7 Hz)
come se fosse un'induttanza d'ingresso (agisce da filtro durante
l'alimentazione a 3 kV=). Si è poi resa necessaria l'adozione di
pantografi differenziati, uno modello WBL 85/3 per i 3 kV, e uno
modello WBL 85/15 per i 15 kV, ambedue di costruzione Schunk, in
grado di reggere rispettivamente correnti massime di 3000 A e 800
A. L'E.412 può operare anche con i 1,5 kV= della rete francese,
ma con potenza quasi dimezzata.
Fondamentale innovazione di questo nuovo gruppo è la
frenatura elettrica a recupero, particolarmente indicata su linee
acclivi come quella del Brennero. In pratica il treno in discesa
frena producendo una corrente usata per alimentare quello che
sale; un bel passo avanti per le nostre ferrovie che hanno sempre
dissipato a vuoto tale corrente nei reostati di frenatura !
I carrelli derivano dall'esperienza del gruppo ADtranz fatta
con l'ICE tedesco. La differenza fondamentale rispetto ai
carrelli tradizionali è che i motori (gia di loro molto più
compatti), risultano in parte ancorati al carrello, ed in parte
ancorati alla cassa tramite una barra ausiliaria, col risultato
di una dinamica molto meno aggressiva nei confronti del binario.
Molle flexicoil supportano la cassa (non c'è perno), e barre
d'acciaio con elastomeri realizzano la "trazione
bassa". La frenatura meccanica è a disco; in totale vi sono
8 dischi autoventilanti, due per asse in configurazione
simmetrica.
La cassa forma una struttura unica a tralicci d'acciaio e
lamiera saldati, senza aperture laterali, ma con una centinatura
superiore per il montaggio e l'intervento sulle apparecchiature,
e tetto in alluminio. Per migliorare il comfort di bordo si è
data molta importanza alla silenziosità e alla tenuta delle
guarnizioni.
L'impianto elettrico prevede un interruttore extrarapido tipo
Sècheron UR-26 per l'alimentazione a 3 kV=. L'azionamento
trifase è a controllo automatico, con due convertitori GTO
raffreddati a liquido che alimentano ciascuno un motore di ogni
carrello (schema incrociato). I servizi ausiliari sono alimentati
a corrente trifase (450 V, 60Hz) tramite due convertitori da 220
kVA. Sono presenti un impianto antincendio semiautomatico, un
sistema di diagnostica computerizzato e il telecomando per
esercizio a comando multiplo o a navetta con condotta UIC a 18
poli.
L'impianto frenante comprende freno pneumatico automatico e
moderabile, agente sui dischi sopra menzionati tramite rubinetti
elettronici. Vi è poi un freno di stazionamento a molla
comandato da elettrovalvole. | Segui il logo ti guiderà nel sito
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